Sparatoria di Alba: ucciso da un solo colpo in faccia

TERAMO – Leven Ferra, il 30enne albanese ucciso nel corso della sparatoria sabato pomeriggio davanti a u bar di viale della Vittoria ad Alba Adriatica, è stato ucciso sul colpo da un solo proiettile calibro 7.65. Lo ha accertato l’autopsia effettuata oggi sul cadavere dell’uomo dai medici legali Giuseppe Sciarra e Vittorio Fineschi. Il colpo è stato sparato da distanza molto ravvicinata e ha attinto Ferra vicino alla bocca, attraversando il palato e con foro di uscita sull’occipitale. La morte è stata istantanea. In sostanza questi primi elementi confermano l’ipotesi dell’esecuzione, di una pistolettata esplosa per uccidere e a colpo sicuro da vicino. Sul fronte delle indagini non emergono al momento novità. Nella sede del reparto operativo dei carabinieri di Teramo, la caserma Porrani, si sussegue l’andirivieni di testimoni e persone informate sui fatti che vengono asoltate per ricomporre un puizzle che al momento manca di tasselli importanti. In mano agli investigatori, coordinati dal pm Davide Rosati, c’è ad esempio la pistola, una scacciacani modificata, che a quanto pare si sarebbe inceppata in mano al killer dopo aver esploso almeno tre colpi. Manca chi la impugnava, ma questo aspetto potrebbe essere chiarito a breve, quando i Ris di Roma saranno un responso ai kit dello "stub" inviati dai colleghi teramani: sono stati prelevati almeno tre campioni da altrettante mani di persone diverse, sospettate di aver preso parte alla sanguinosa riunione sabato davanti al bar "MD" di viale della Vittoria. Uno di questi è l’albanese 23enne ferito da almeno quattro coltellate, di cui due importanti al torace e a un fianco, e che si trova tuttora ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Teramo. E’ in coma farmacologico e gli investigatori attendono il risveglio per ascoltarlo e sapere di più su questo misterioso agguato che sembra sempre più un regolamento di conti.